La nascita delle Valli di Comacchio viene posta intorno al X secolo per via di alcuni fenomeni come l’abbassamento del suolo (subsidenza) e successivamente l’impaludamento della zona costiera.
Alle origini le Valli erano ricoperte d’ acqua dolce a causa dalle numerose alluvioni dei fiumi. In tempi successivi il fenomeno cedette il posto alle acque marine che dal XVI secolo cominciarono a cambiare la struttura del fondale riempiendo progressivamente le valli oggi divenute salmastre.
La formazione delle valli è da imputare anche al grande fiume, il Po, che con i suoi detriti cambiò in un certo senso la sua stessa posizione spostandosi più a nord e creando così una zona paludosa, da qui la similitudine con Venezia.
Questa parte del territorio ha subito varie bonifiche nel corso degli anni che ne hanno notevolmente ridotto le dimensioni.
L’attuale territorio si compose attraverso l’unione di numerose isolette ora costituenti un complesso vallivo molto esteso, il più grande d’Italia, che da vita alla città lagunare sorta in epoca tardo-romana: Comacchio.
L’estensione valliva stimata in più di 11.000 ettari, ricopre una superficie davvero grande che va dalle provincie di Ferrara fino a Ravenna, e la sua rilevanza è dovuta anche alla posizione infatti si trova nella regione del Delta del Po, la risorsa più importante della riviera adriatica. Una riserva incredibile dal punto di vista faunistico e della flora.
Le valli mantengono il loro collegamento con il mare attraverso vari canali quali il Logonovo, Magnavacca, Bellocchio e Gobbino, e ciò che le caratterizza è la particolare salinità dell’acqua salmastra che consente la nascita e la sussistenza di determinate specie animali e vegetative.
Questa caratteristica è stata anche un grande incentivo per l’economia del paese e della zona poiché ha permesso la nascita e lo sviluppo di varie attività divenute modello esplicativo del luogo dal punto di vista storico.
Stiamo parlando della pesca e della produzione del sale che per anni hanno caratterizzato l’artigianato e quindi il sostentamento economico di questa zona.
Ancora oggi le tracce del passato sono chiaramente leggibili nella terra di Comacchio, nel suo centro storico dove campeggiano numerose chiese a dispetto delle reali dimensioni, monumenti e ponti che attraversano i suggestivi canali quasi in una corsa per arrivare al primo per eccellenza che svetta su tutti, i Trepponti dall’età seicentesca ma sempre di rinomata bellezza e attrazione per i numerosi turisti che ogni anno lo visitano nonché scenario ideale per spettacoli e manifestazioni.
Il risanamento di buona parte di questa zona in epoca successiva, ha permesso comunque di mantenere e affermare la pratica della pesca all’anguilla, attività che ha mantenuto tutta la sua tradizione in quanto si svolge ancora con modalità legate al tempo, attraverso i lavorieri.
Questi ultimi sono un metodo di pesca particolare, che si compone di bacini comunicanti a forma di freccia pensati proprio per separare le anguille dalle altre specie di pesci, nella loro corsa verso il mare, spinte dall’istinto riproduttivo.
Il sistema di pesca dell’anguilla pur rimanendo lo stesso di un tempo è stato migliorato nella struttura.
Si è fatta menzione in precedenza alla produzione del sale in quanto risorsa che caratterizzò in buona parte questa terra, la capacità economica delle saline provocò grandi conflitti nella storia, che videro la zona comacchiese scontrarsi con Venezia e lo Stato Pontificio.
Oggi l’estrazione del sale non ha più lo stesso significato di allora, infatti si è interrotta nel 1984 e le saline hanno acquisito un’importanza diversa relativa alla loro conformazione di zona umida e di grande rilevanza naturalistica. In quanto prive di disturbo e attività umana da diversi anni vengono scelte da numerose specie di uccelli come zona ideale per nidificare, tra questi si fa particolare menzione al Fenicottero Rosa, (Phenicopterus roseus) dall’etimologia latina: Phoenix= fenice, pteron= ala); letteralmente tradotto con “ali purpuree”; che da qualche tempo staziona nelle zone vallive, dando vita ad una vera colonia.
E’ proprio questa sua caratteristica di area serena che l’ha resa una meta ambita per escursioni, visite guidate, meeting, percorsi scolastici ma anche per il semplice desiderio di ritagliarsi un’esperienza all’interno di un ambiente incontaminato e puro.
Nelle saline si possono ancora oggi visitare i casoni di valle, costruzioni dapprima fatte di canne e paglia, divenuti poi in muratura. La struttura è rimasta la stessa di allora, imponente e duratura poiché utilizzati come stazione di pesca all’interno delle valli ma avevano anche funzione di guardiania, qui i guardiani vallanti vi rimanevano anche per diverse settimane a presidiare le valli da episodi di frodo.
Ciò che porta tanta eco e meraviglia per questa zona è la potenzialità biologica e la capacità di ospitare una straordinaria ricchezza di vita animale. Qui facciamo riferimento anche alla fauna ornistica presente in grande quantità nella zona valliva, probabilmente la più importante in Italia poiché accoglie al suo interno numerosissime specie di uccelli, da cui l’importante evento del Birdwatching, e pesci; il vero cuore del Delta, che lo fa aspirare a grande parco europeo.
ESCURSIONI
Tra le numerose proposte che il territorio del Delta del Po offre, a chi decide di visitarlo, si fa riferimento alle escursioni dove si spazia davvero in ogni direzione con diversi mezzi, è possibile infatti intraprendere percorsi a piedi, in bici o con le varie imbarcazioni a disposizione del turista.
Negli ultimi anni le piste ciclabili nel territorio sono state notevolmente potenziate e adattate al turismo crescente delle due ruote, per questo sono presenti svariati collegamenti cicloturistici di grande importanza come:
- La “Destra Po” che da Stellata di Bondeno arriva fino a Gorino Ferrarese in un percorso che si snoda in ben 125,5 km;
- “Le Valli di Comacchio” che da Spina arriva fino a Boscoforte percorrendo tutta la zona lagunare;
- Il “Po di Primaro” che da Ferrara arriva fino ad Argenta;
- il “Parco del Delta” che da Mesola arriva fino alla foce del Po di Volano, passando dalla Torre Abate, il Gran Bosco della Mesola che con i suoi 1061 ettari costituisce l’ultimo esempio di quelle che erano le selve rinascimentali, l’Abbazia di Pomposa altro esempio di grande importanza storico artistica risalente al VII secolo, proseguendo per il Taglio della Falce, Valle Bertuzzi via via fino ad arrivare a Porto Garibaldi.
- “Le terre di Lucrezia” altro percorso di rilevanza che parte da Ferrara fino a Cento; e tanti altri.
- Altra esperienza va fatta sicuramente salendo su di una delle tante imbarcazioni che propongono itinerari suggestivi e unici, passanti attraverso le varie risorse che il territorio del Delta offre.
Le escursioni più ambite sono certamente quelle che percorrono:
- il Parco del Delta del Po con la sua flora unica e le numerose specie di uccelli e pesci;
- le Valli di Comacchio con i suggestivi casoni, le saline, i fenicotteri e le torri di avvistamento;
- la navigazione verso la Sacca di Goro che consente di vedere i caratteristici allevamenti di molluschi, la pesca, oppure utilizzando le tipiche imbarcazioni dal fondo piatto è possibile percorrere il letto del grande fiume Po, attraverso i canneti e le vie strette che vi condurranno in un percorso suggestivo e unico fino ad arrivare in mare aperto.